Il 9 luglio 2024 l’Unione Europea ha segnato una tappa fondamentale nell’ambito della regolamentazione tecnologica introducendo la Legge Europea sull’Intelligenza Artificiale, il primo regolamento globale che disciplina questa tecnologia a livello mondiale. L’obiettivo è quello di garantire che l’IA sia sviluppata e utilizzata in modo sicuro e trasparente, salvaguardando i diritti fondamentali dei cittadini e promuovendo l’innovazione. Questa legge stabilisce un quadro normativo che incoraggia la crescita tecnologica, assicurando al contempo che i rischi associati all’IA siano gestiti in modo efficace. La Legge Europea sull’IA definisce quattro categorie di rischio per i sistemi di intelligenza artificiale. I sistemi a rischio minimo, come i filtri spam e i sistemi di raccomandazione, non sono soggetti a particolari obblighi poiché il loro impatto sulla sicurezza dei cittadini è considerato trascurabile. Al contrario, i sistemi a rischio specifico per la trasparenza, come i chatbot, devono chiaramente informare gli utenti che stanno interagendo con una macchina. Contenuti generati dall’IA, inclusi i deep fake, devono essere etichettati in modo evidente. I sistemi a rischio elevato sono soggetti a requisiti stringenti, come la documentazione dettagliata e la sorveglianza umana, poiché potrebbero avere un impatto significativo sui diritti delle persone. Esempi di tali sistemi includono quelli usati per la selezione del personale o per la concessione di prestiti. Infine, i sistemi a rischio inaccettabile sono proibiti dalla legge. Questo include tecnologie che manipolano il comportamento umano, come giocattoli che incitano i bambini a comportamenti pericolosi, e sistemi di “punteggio sociale”. Alcune applicazioni di riconoscimento biometrico, come il riconoscimento delle emozioni nei luoghi di lavoro, sono vietate salvo rare eccezioni. Un aspetto fondamentale della legge riguarda anche i modelli di IA per finalità generali, progettati per eseguire un’ampia gamma di compiti. La legge mira a garantire la trasparenza lungo tutta la catena del valore e a gestire i potenziali rischi di questi modelli avanzati. Gli Stati membri dell’UE hanno tempo fino al 2 agosto 2025 per designare le autorità competenti responsabili della supervisione dell’attuazione delle nuove norme. L’Ufficio per l’IA della Commissione Europea sarà l’organo principale per l’applicazione del regolamento e lavorerà a stretto contatto con tre organi consultivi: il Comitato Europeo per l’Intelligenza Artificiale, un Gruppo Scientifico di Esperti Indipendenti, e un Forum Consultivo che coinvolgerà varie parti interessate. Le aziende che non rispettano le norme rischiano sanzioni pesanti, che possono arrivare fino al 7% del fatturato annuo globale per violazioni gravi. La maggior parte delle norme della legge entrerà in vigore il 2 agosto 2026, ma i divieti relativi ai sistemi di rischio inaccettabile saranno applicati già entro sei mesi, mentre le norme per i modelli di IA generali entreranno in vigore dopo un anno. Durante questo periodo di transizione, la Commissione ha lanciato il Patto per l’IA, un’iniziativa che invita gli sviluppatori a rispettare volontariamente i requisiti della legge in anticipo rispetto alle scadenze ufficiali. La Commissione sta anche elaborando linee guida e codici di condotta per facilitare la corretta applicazione delle nuove norme. La nascita di questa legge è il frutto di un lungo percorso che ha visto la Commissione Europea impegnata a promuovere un’IA affidabile e sicura. Il processo è iniziato con l’accordo politico del 9 dicembre 2023, seguito da un pacchetto di misure a supporto delle start-up e PMI europee a gennaio 2024, e la creazione dell’Ufficio per l’IA a maggio 2024. Con questa legge, l’Unione Europea si posiziona come leader nella regolamentazione tecnologica globale, dimostrando che è possibile bilanciare l’innovazione con la tutela dei diritti umani. La Legge Europea sull’IA non solo protegge i cittadini, ma crea anche un ecosistema favorevole allo sviluppo di tecnologie avanzate, ponendo le basi per un futuro in cui l’intelligenza artificiale possa essere una forza positiva per la società.

 

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